BODY PAINTING

Le lezioni di Body Painting costituiscono uno dei temi più entusiasmanti per gli allievi di tutte le scuole di trucco e di estetica. Sovente durante i miei seminari, sebbene il programma da svolgere non preveda la decorazione del corpo, mi vengono poste domande e richiesti chiarimenti. Anche le mail che mi pervengono, spesso provengono da ragazzi bisognosi di consigli tecnici su come eseguire il tale o il talaltro effetto pittorico. Perciò ho deciso di venire incontro agli appassionati del Body Painting, dedicando qualche riga a questo affascinate aspetto del nostro mestiere.

La decorazione del corpo ha origini antichissime. In molte culture, ieri come oggi, l’uomo si è prodigato in mille modi per adornare il proprio corpo utilizzando terre naturali, piume, fiori, foglie o forme di decorazione permanente come la scarificazione e il tatuaggio. L’Africa e l’oriente  ci hanno dato splendidi esempi di  decorazioni corporali:i bellissimi tatuaggi giapponesi e  le artistiche pitture di popoli come i Nuba di Kau, sudanesi ed i visi decorati dei Maori della Nuova Zelanda In epoca contemporanea, nella nostra cultura, si ebbe un discreta diffusione di questa forma di arte nella seconda metà degli anni ’60 grazie ai “figli dei fiori” che si dipingevano il corpo con decorazioni  di ogni tipo ed alla diffusione del nude-look che prevedeva grosse porzioni di pelle scoperta. Su questa scia parecchie immagini cinematografiche   come “Esacaltion” (di R. Faenza,1968) e pubblicitarie furono testimoni di tale innovazione. Presto si cominciò a parlare di body-paintyng.

Da non dimenticare le creazioni di Werushka, celebre fotomodella di quegli anni, fotografata da Franco Rubarteli che nuda e ricoperta di solo colore diventava ora un uccello tropicale ora un felino nella foresta ora un semplice sasso in una sassaia.

Negli anni successivi questa moda venne meno seguita e solo saltuariamente si ebbe modo di utilizzare la pittura su corpo. Alcuni artisti come il pittore Diakonof ne fece il suo cavallo di battaglia arrivando a sostituire letteralmente la tela col corpo umano. Anche a me non mancarono occasioni per cimentarmi in questo tipo di trucco. Ricordo la campagna della Haas dove ho dipinto il corpo di tre ragazze col   disegno  di stoffe diverse  o  la copertina di Fango e Stelle di Enrico Ruggeri  dove una  ragazza nuda era stata dipinta da muretto di argilla stagliato su un cielo stellato.

Uno dei primi body decoration della storia italiana venne eseguito per Mina. Dobbiamo risalire al 1967, quando la trasmissione televisiva “Sabatosera” mandò in onda quello che fu, probabilmente, il primo videoclip della storia musicale: “Conversazione”. La cantante, vestita con tuniche da Mille e una notte, sfoggiava una serie di maquillage iper-decorati dall’abile mano di Enzo Amato. II montaggio staccava da un quadro all’altro, quasi si trattasse di fotografie filmate dove, a muoversi erano solo le labbra di Mina e lo scintillio degli arabeschi che le decoravano il viso (fig 2).

COME NASCE UN BODY – PAINTING

Bisogna innanzitutto conoscere la finalità del lavoro per poter scegliere le tecniche idonee. Si deve tener conto della distanza dalla quale viene visto il trucco, un po’ come avviene in teatro, per non correre il rischio di perdersi in inutili dettagli che da lontano non verrebbero visti. Bisogna informarsi su ciò che dovrà fare il modello al fine di evitare scelte che impediscono il movimento o l’uso di materiali troppo rigidi o ingombranti come nel caso di una coreografia con movimenti ampi e veloci e prevedendo  in questo caso, per le eventuali applicazioni (piume carta pietre dure ecc) incollature resistenti.

Progettazione

Progettazione significa disegnare su carta ogni particolare della truccatura, annotando il materiale e l’attrezzatura previsti specificando le diverse tecniche (pittorico, tampone, mascherine, areografo ecc).

Frequentemente si ha la necessità di provare con un certo anticipo almeno alcune parti dell’intero lavoro per scegliere la tecnica più idonea o addirittura per provarne i colori o l’effetto d’insieme.

Per quanto riguarda le fonti a cui ispirarsi non c’é che da guardarsi intorno. Si va dagli elementi della natura al regno animale, vegetale o minerale, alla rappresentazione di soggetti astratti che spesso sono i più difficili. Molto utili sono le varie forme di decorazione corporale usate da popoli e civiltà a noi lontane nel tempo o nello spazio. E’ consigliabile quindi consultare libri di storia dell’arte, del costume e di antropologia (illustrata). Fantastici i trucchi di certe etnie della Nuova Guinea,o dell’Africa  così come quelli dei teatri tradizionali indiani (Kathakali), cinesi  (Opera di Pechino),giapponesi, (Kabuki) ecc.

E’ molto difficile avere un’idea totalmente innovativa. Spesso conviene ispirarsi a cose esistenti prendendo spunto qua e là, reinterpretando in chiave moderna.

Anche il mondo degli insetti costituisce una fonte inesauribile: vi sono coleotteri così belli da sembrare dei gioielli di Cartier. Vi é poi il filone infinito della mimesi materialistica di cui Werushka ci ha dato un nobile esempio negli anni passati. Il gioco é molto semplice: una volta stabilito un fondale, il corpo o una parte di esso viene disegnato esattamente come il soggetto di fondo fino a confondersi con esso. La cosa in sé é molto semplice va eseguita però con competenza e buona mano pena una qualità scadente del lavoro. Non meno importante é il trucco di imitazione di personaggi storici, dei fumetti, delle favole, del cinema e così via.

La scelta del modello

Non basta eseguire un buon trucco per essere sicuri di ottenere un risultato. di qualità Fondamentale é la scelta del modello il quale dovrà avere un corpo ed un viso idoneo ad “indossare” il vostro personaggio e, importantissimo dovrà essere in grado di darne una buona interpretazione. Immaginate che disastro vedere un lavoro che porta un titolo importante come quello di un imperatore o di una regina o di un affascinante o inquietante essere fantastico presentato da una ragazza brevilinea, goffa nell’incedere e che si vergogna a guardare in viso le persone. Personalmente, quando sono chiamato a giudicare lavori di Body – Painting tengo molto in considerazione la scelta del modello. in quanto, testimonia anche il grado di maturità, di preparazione e la capacità organizzativa del truccatore.

ATTREZZATURA: Cosmetici e prodotti vari

Oggigiorno molte linee professionali dispongono di cosmetici specifici per la decorazione di superfici ampie. Gli Acquerelli vengono usati con un pennello inumidito o con un altro applicatore e una volta stesi asciugano perfettamente. Altrettanto usati sono cosmetici in “sospensione” simili a pan-stick colorati che vanno fissati con cipria o polvere dello stesso colore, per evitare che si sciolgano col caldo. Un po’ come avviene negli effetti speciali in questo campo non bisogna porre limite alla fantasia; nel rispetto delle norme igieniche si può ricorrere ad esempio all’uso di qualsiasi sostanza alimentare: dalla farina al cacao. Per esempio per il muro di” Fango e Stelle” di Enrico ho usato del caolino mescolato a korn-Flakes ed altri ingredienti: il risultato é stato ottimo. Con la diffusione dell'”etnico” molte case hanno messo in circolazione eye-liner dai colori più disparati:rosso , giallo, arancione, metallizzati ecc. Sono prodotti molto stabili, quasi indelebili, facilissimi da usare. Ricordatevi sempre di scegliere, almeno per le grandi superfici materiali completamente atossici e di qualità. Nella Body decoration, infatti, tutta la superficie del corpo, palme dei piedi, delle mani e nuca escluse, viene ricoperta dal colore: la necessità di usare prodotti ottimi é quindi assoluta.

Pennelli

Potete usare dei normali pennelli da trucco per le piccole superfici e pennelli più grandi di quelli usati dai pittori, da comperare nei negozi di Belle Arti.

Tamponi

Il tampone viene usato per riportare un tipo di trama particolare. Per questo scopo si possono usare spugne sbocconcellate o a trama larga o spugne da trucco per l’effetto “barba non rasata “, prelevando poco colore per volta proprio come fanno i decoratori per lo “spugnato”. A volte ci si costruisce un tampone idoneo coi materiali più svariati come pezzi di stoffa in cotone opportunamente attorcigliata.

Mascherine

Come nel disegno su carta si possono usare delle mascherine ritagliate nella carta o in altro materiale per riprodurre più volte lo stesso motivo, proprio come fanno i decoratori con gli stencils. Il colore viene poi applicato a spruzzo con l’areografo o con un tampone.

L’areografo

Noto anche col termine inglese di air-brush, non é altro che l’areografo usato soprattutto in passato dagli illustratori che spruzza speciali inchiostri cosmetici.

 La macchina é composta generalmente da un piccolo compressore che immagazzina aria al quale é collegato un tubicino che porta l’inchiostro ad una penna.

Quest’ ultima ha punte diverse per foggia e dimensione e che vanno scelte a seconda dell’effetto che si vuole ottenere.

Come nella decorazione a mano libera si possono usare delle mascherine ritagliate nella carta o in altro materiale per riprodurre più volte lo stesso motivo, o per isolare parti che non devono ricevere il colore che state spruzzando in quel momento.

La tecnica é molto interessante: consente di ottenere colorazioni e sfumature di grande precisione e bellezza.

Bisogna però avvicinarsi senza fretta attraverso un lungo e graduale esercizio.

Applicazioni

La regola é non porre limite alla fantasia ed alla creatività: si possono applicare porzioni di carta o di cartoncino opportunamente modellati, stoffe di vario peso, garze, pizzi, ricami, piume, pietre dure, gioielli, foglie, fiori, ali di farfalle, insetti veri o artificiali e chi più ne ha più ne metta. Per fissarli alla pelle, in genere é sufficiente del lattice denso. Vi sono però colle più resistenti che vengono utilizzate negli effetti speciali per l’incollatura delle protesi.

Attenzione ai dettagli

Talvolta il grande impegno richiesto dalla decorazione del corpo toglie attenzione all’esecuzione del trucco del viso penalizzando la riuscita di tutto il lavoro. Lasciando la faccia per ultima, quando le mani ed i pennelli sono sporchi di colore si finisce per eseguire un trucco sommario. Al contrario é indispensabile che il viso ed in particolare gli occhi siano molto curati in modo che risaltino bellissimi (o bruttissimi) proprio come li avete immaginati nella fase di progettazione. Ciò é importante perché, chiunque o qualsiasi cosa sia il vostro personaggio, sotto di esso vi é un essere umano e l’occhio dell’osservatore é inevitabilmente portato a guardarlo in facce prima e negli occhi subito dopo.

Importantissimo sono gli accessori e gli elementi che compongono il costume.
Scegliete sempre materiali raffinati evitando tutto ciò che possa abbassare la qualità del vostro lavoro regalando alla vostra “creazione” uno sgradevole e squalificante aspetto improvvisato e raccogliticcio.

Crediti

Fig. 1 e 6: Per la pubblicità delle cappe aspiranti ELICA, preparammo due immagini molo suggestive: la donna pesce e la donna gallina che vediamo nella illustrazione. Il lavoro venne progettato come “tecnica mista”, utilizzando, cioè, sia il normale make-up, sia la tecnica digitale di fotomontaggio. Siamo partiti proprio dall’idea di assemblare parti di animali veri, adattate di volta in volta col computer al corpo della modella truccato. In digitale abbiamo inserito l’ala di una gallina rossa, la granulosità della cresta e alcune piume in trasparenza. All’arduo lavoro di body painting mi ha assistito Rahel Teklezghi; la foto è di Mauro Balletti.

Fig 2: Mina nel videoclip Conversazione, make up realizzato da Enzo Amato.

Fig 3: Un esperimento di tanti anni fa eseguito con l’amico Giuseppe Polistena: un ritratto foto… pittorico. Dopo aver definito l’illuminazione, ho dipinto la modella riportando su l suo corpo e sugli abiti, luci e ombre in modo di ricreare l’impressione di un dipinto anziché una fotografia.

Fig 4: La copertina di Fango e Stelle di Enrico Ruggeri. Per questo lavoro, oltre ai normali colori ad acqua mi sono servito di caolinino, uova, corn flakes e lattice liquido, per imitare l’irregolarità del muro di argilla. Foto Mauro Balletti.

Fig 5: Un bellissimo lavoro di Monica Rasetti della scuola Sem di Torino, presentato qualche anno fa al concorso di Bodypainting del congresso L.N.E.