IL POSTO DI LAVORO

Fortunatamente, noi truccatori non abbiamo necessità assoluta di un ambiente specifico dedicato al trucco. Per lavorare in tranquillità, ci basterà un angolino, magari protetto da un gradevole paravento. Anche l’allestimento stesso, cioè mensola, sedia, specchio e lampade, è una spesa irrisoria se la confrontiamo alle costosissime macchine per l’estetica o all’allestimento di un intero istituto. Tuttavia, è indispensabile un’illuminazione perfetta, cioè, che non crei ombre sul viso della cliente, e distrarre dalla costruzione del trucco. È sufficiente sistemare attorno allo specchio una serie di lampadine come quelle in uso nei camerini teatrali: sei lampadine bianco latte, o smerigliate, da 40 candele, per ogni lato dello specchio, il quale dovrà avere una misura contenuta per  non disperdere la luce e convogliarla meglio sul viso;  indicativamente 60 cm di larghezza per 80, vanno bene (fig 1). Qualora, per meri motivi estetici, si desiderasse uno specchio più ampio, basterà sistemare la cornice di lampade all’intero dello stesso, rispettando le misure poc’anzi indicate (fig 2).

Possono essere sufficienti anche due fasce laterali con sei lampadine per parte, collegate a un regolatore di potenza, per regolarne l’intensità. Saranno sistemate su assi colorate o tappezzate, in armonia con l’arredamento della cabina. È sufficiente praticare dei fori e applicare i portalampade: qualsiasi falegname è in grado di farlo, con modica spesa. Anche le lampade da parete “Musik” di Ikea, vanno benissimo.

L’illuminazione, però in genere, riscalda l’ambiente e, emettendo luce giallastra, altera un po’ i colori del trucco, il che può risultare un inconveniente soprattutto se si deve eseguire un trucco per il giorno. 

In ogni modo è preferibile lavorare nelle condizioni di luce a cui il soggetto sarà poi esposto. Perciò suggeriamo che la luce della sala trucco sia simile a quella dell’ambiente dove si troverà la cliente: luce del giorno, artificiale o mista. E se il vostro lavoro risulterà ben fatto lo sarà anche perché l’illuminazione era corretta.

Le lampade che imitano meglio la luce del giorno sono i tubi fluorescenti (non le comuni lampade al neon). In questi casi si opterà, con buon esito, per lampade che abbiano una potenza intorno ai 3500° Kelvin. I tubi fluorescenti vanno disposti su due file parallele, sia sopra, sia ai lati dello specchio, in modo da ottenere una luce uniforme e senza ombre. Questi tubi fluorescenti, oltre a limitare l’erogazione di calore, ricreano praticamente ogni situazione di illuminazione cui una persona può essere sottoposta, oltre a permettere una più corretta identificazione della tonalità della carnagione del soggetto e quindi una scelta più accurata del colore del fondotinta da adottare.

Va detto però che questo tipo di illuminazione disturba la vista; per questo motivo preferisco le lampade tradizionali, sebbene alterino un po’ i colori, o addirittura la luce naturale. Non bisogna dimenticare che la luce calda attenua i difetti del viso e, di conseguenza, la cliente si vedrà più bella con tutti i benefici che ne possono conseguire per il nostro lavoro.

Nella sala dedicata al trucco, altre tre o quattro grosse lampade dovranno essere collocate in alto sul soffitto a circa 1 metro e mezzo dietro la poltrona. Sarebbe preferibile inoltre che le pareti dell’ambiente fossero di colore neutro, per esempio bianco o beige per non influenzare le tonalità dei cosmetici con “invasioni” di riflessi cromatici. Dello stesso colore, (o in alternativa nero, o grigio scuro) saranno anche le cornici dello specchio e le mensole sottostanti. Avendo necessità di colorare i muri conviene scegliere tonalità calde come il salmone, il rosa, il beige, l’arancio chiaro. Questi colori, alterano la dominante cromatica dell’ambiente ma in modo positivo. I colori freddi, invece (grigio, azzurro, lilla, verde chiaro), induriscono i lineamenti e rendono il viso stanco.

La stanza comunque dovrà essere illuminata in modo uniforme, poiché la perfetta diffusione e simmetria dell’illuminazione è un fattore determinante. Evitate, se è possibile, le lampade al neon che alterano notevolmente i colori e soprattutto abbassano le tonalità rosse. Se la stanza ha una finestra, collocate lo specchio sulla parete opposta ad essa e fate in modo di poterla chiudere perfettamente, qualora la luce solare fosse inadatta al tipo di trucco, o comunque costituisse elemento di disturbo.

A chi pratica servizio a domicilio (occasioni particolari, matrimoni, ecc.) consiglio di tener sempre pronta una borsa professionale, completamente attrezzata con l’occorrente per il trucco. In commercio ve ne sono di diversi modelli. Potreste anche farvi fabbricare dei piccoli contenitori, tipo scatole che sistemerete nella vostra valigia, e dentro ai quali potrete incollare delle ciotoline per le polveri e i vasetti contenenti i colori. Ricordate a questo proposito di scegliere sempre del materiale leggerissimo.

Chi lavorasse in esterni o in un posto non attrezzato per il trucco, si procuri uno specchio portatile. Tenete sempre a portata di mano una macchina fotografica digitale per documentare il vostro lavoro “prima e dopo”, o per avere una “immagine ricordo” per le truccature più complicate e nel caso che vi capitasse di dover truccare più volte le persone allo stesso modo. Inoltre per avere un promemoria dei prodotti usati e delle tecniche adottate, sarà bene tenere delle schede specifiche che io chiamo “scheda trucco”, dove saranno elencati tutti i dettagli morfologici del soggetto e i relativi vari procedimenti in ordine successivo, i dati anagrafici, l’indirizzo, il numero di telefono e il tipo di maquillage eseguito.