diventare make-up artist con I consigli del maestro Stefano Anselmo

Diventare Make-Up Artist professionista: i segreti del mestiere raccontati dal Maestro Stefano Anselmo

Diventare make-up artist oggi è la strada più difficile se non si ha la guida giusta. Ecco quindi spunti, consigli e opportunità per chi vuole intraprendere questo viaggio e costruire la propria carriera nel beauty!

Il trucco è molto più di colore: è un linguaggio universale

C’è un momento, per chi ama il make-up, in cui il semplice gesto di truccarsi smette di essere un hobby e diventa un modo di comunicare e di diventare make-up artist.
Il trucco, come insegna il Maestro Stefano Anselmo, non è mai una decorazione superficiale, ma un atto creativo consapevole. È la capacità di modellare, armonizzare, valorizzare. È arte e tecnica, è empatia e osservazione, è la sintesi perfetta tra emozione e proporzione.

Non a caso, Anselmo – considerato uno dei padri fondatori della formazione professionale nel make-up in Italia – ricorda spesso che truccare una persona significa entrare in dialogo con il suo volto, non imporre una moda, ma interpretare un’identità.

Ecco qui l’intervista completa rilasciata per Mabella, un magazine dedicato al mondo della bellezza.

L’esperienza di un Maestro: perché nasce l’Accademia Stefano Anselmo

Accademia Stefano Anselmo e i make-up migliori degli studenti

Nel corso della sua carriera, Stefano Anselmo ha insegnato in decine di scuole, in Italia e all’estero.
Quando una giornalista gli chiese “In quante accademie ha insegnato, Maestro?”, lui rispose:

“Tra l’Italia e l’estero, penso un centinaio… ma è una cifra approssimativa.”

Da quell’esperienza smisurata nacque un’intuizione: creare un’accademia tutta sua, dove la formazione non fosse soltanto tecnica, ma anche culturale, estetica, etica.
È così che a Milano nasce l’Accademia Stefano Anselmo, oggi punto di riferimento per centinaia di studenti che sognano di trasformare la passione per il trucco in una carriera nel beauty, nella moda o nello spettacolo.

Trucco di bellezza: il confine invisibile tra estetica e arte

Uno dei temi più cari ad Anselmo è il trucco di bellezza, troppo spesso banalizzato come semplice decorazione.
In realtà, il trucco di bellezza è una disciplina complessa che richiede sensibilità artistica, conoscenza della morfologia del viso e padronanza delle tecniche cromatiche.

Equilibrio e personalità: l’armonia come obiettivo

Il make-up artist professionista sa che ogni volto ha le proprie proporzioni, caratteristiche e unicità.
L’obiettivo non è uniformare, ma esaltare le differenze: un naso importante, un occhio profondo, una bocca irregolare possono diventare tratti distintivi di fascino se valorizzati con consapevolezza.

Moda sì, ma con criterio

Molti neo-truccatori tendono a replicare tendenze virali viste sui social.
Il Maestro mette in guardia da questo errore:

“Il make-up non può essere solo una moda da copiare. È uno stile da interpretare.”

Nel percorso formativo della sua accademia, infatti, ampio spazio viene dedicato allo studio della compatibilità stilistica: ogni volto, ogni incarnato, ogni personalità richiede un linguaggio visivo coerente.

Trucco occhi: perché non tutto deve essere “verso l’alto”

Il mito degli occhi “all’insù” – eyeliner grafico, sopracciglia alte, ciglia estreme – è uno degli stereotipi che Anselmo invita a superare.
Non tutti i visi beneficiano di questa impostazione: alcuni rischiano di diventare caricature.

Durante i suoi seminari, racconta di aver visto volti naturalmente eleganti “snaturati” da trucchi troppo allungati, al punto da sembrare caricaturali.
Il segreto, spiega, è imparare a leggere le proporzioni naturali del viso e truccare in funzione della sua struttura.

“Tra le donne più affascinanti del XX secolo”, dice Anselmo, “alcune avevano gli occhi truccati verso il basso: Marilyn Monroe e Greta Garbo. Eppure, il loro fascino è rimasto eterno.”

Questo aneddoto è un manifesto di libertà stilistica: non esistono regole assolute, ma sguardi da interpretare.

Colori perlati: la trappola della luminosità

Nel suo articolo su Mabella, il Maestro affronta un altro tema cruciale: l’uso eccessivo dei colori perlati.
Ombretti scintillanti e texture luminose affascinano i giovani, ma spesso compromettono la profondità dello sguardo.

Gli ombretti opachi, spiega, sono fondamentali per creare struttura e tridimensionalità.

“I perlati appiattiscono, annullano le forme, rendono visibile la palpebra infeltrita.”

Per questo motivo, in accademia si impara a dosare la luce, a usarla con criterio e competenza, come farebbe un pittore con il chiaroscuro.

Il valore dei testi didattici e la sfida del digitale

Un altro punto critico del settore è la mancanza di cultura teorica.
Molti truccatori, lamenta Anselmo, non leggono libri, non studiano, non consultano riviste specializzate. Eppure, la conoscenza è ciò che distingue un dilettante da un professionista.

Oggi, con l’esplosione dei social e dell’intelligenza artificiale, il rischio è ancora maggiore: l’IA può suggerire look e palette, ma non può creare empatia né interpretare un volto umano.

Per questo motivo, le accademie di nuova generazione – come quella fondata dal Maestro – integrano nei loro programmi lo studio del ritocco digitale, della fotografia e delle nuove tecnologie.
Un make-up artist moderno deve saper dialogare con i fotografi, capire come la luce e i filtri influenzano il risultato finale.

Il trucco non ha colore: imparare a truccare ogni pelle

Un altro passaggio illuminante dell’intervista riguarda la diversità etnica nel trucco professionale.
Anselmo denuncia una carenza diffusa:

“Noi truccatori italiani, salvo rare eccezioni, non siamo preparati a truccare pelli scure o asiatiche.”

Un problema grave, in un mondo sempre più multiculturale e inclusivo.
Eppure, già negli anni ’80, il Maestro aveva dedicato un intero capitolo dei suoi manuali alla questione.
Nella sua accademia di Milano ha voluto come docente Tina Twum, make-up artist ghanese di fama internazionale, proprio per sensibilizzare gli studenti a un approccio globale.

Oggi, chi studia trucco deve conoscere tutte le tipologie di incarnato, le caratteristiche cromatiche e i contesti culturali. Un bravo truccatore non guarda il colore della pelle, ma la luce che vi si riflette sopra.

Un make-up artist è anche un osservatore del mondo

Per Stefano Anselmo, il trucco è una disciplina umanistica.
Un make-up artist deve studiare arte, pittura, fotografia, architettura, moda e persino antropologia.
Ogni epoca, ogni stile, ogni cultura influenza il modo in cui percepiamo la bellezza.

Lo stile di un volto può essere ispirato a un dipinto di Modigliani, a una fotografia di Newton, a un film di Fellini o a un’installazione contemporanea. Essere curiosi, aperti, visivamente allenati è la chiave per creare trucco con anima, non solo estetica.

Diventare make-up artist: grandi esempi di successo che ce l’hanno fatta grazie alla formazione

Molti dei più grandi nomi del make-up mondiale hanno costruito il proprio percorso partendo da una formazione accademica solida.

  • Pat McGrath, considerata la “regina del make-up”, ha sempre raccontato che la sua formazione in arte e design è stata la base del suo successo.
  • Lisa Eldridge, oggi direttrice creativa globale di Lancôme, ha studiato anni prima di diventare la make-up artist delle star di Hollywood.
  • In Italia, Claudio NotoSimona Antonovic, e molti ex allievi dell’Accademia Stefano Anselmo lavorano oggi in TV, moda e cinema, firmando look che fanno il giro del mondo.

La costante di tutti questi professionisti è una: hanno investito nella formazione giusta, non si sono improvvisati.

Perché la scelta dell’accademia è fondamentale per diventare make-up artist

Scegliere un’accademia di trucco non significa solo imparare a truccare: significa scegliere una visione del mondo.
Una buona scuola ti insegna tecnica, ma anche metodo, cultura visiva, collaborazione, autocritica.

Per questo è fondamentale lasciarsi guidare da esperti del settore, che conoscano davvero il mercato del beauty e sappiano consigliare il percorso più adatto ai tuoi obiettivi.
Un colloquio individuale con un professionista può fare la differenza tra un corso qualunque e una carriera che decolla.

Esperienze internazionali: il valore aggiunto dell’Erasmus+

Molte accademie, tra cui la Stefano Anselmo, offrono oggi programmi Erasmus+ per permettere agli studenti di vivere esperienze all’estero.
Studiare trucco a Berlino, Marsiglia o Valencia non è solo un’occasione per imparare nuove tecniche, ma anche per confrontarsi con culture diverse, trend emergenti e mercati internazionali.

È un plus che arricchisce il curriculum e la mente. Chi rientra da un’esperienza Erasmus+ ha una prospettiva più ampia, è più sicuro di sé e pronto a lavorare in contesti internazionali.

Formazione continua: il segreto per restare rilevanti nel tempo

diventare make-up artist con Stefano Anselmo seguendo i suoi consigli da professionista

Il beauty è un settore che cambia ogni stagione.
Nuove texture, nuove tecnologie, nuovi linguaggi digitali… ma anche nuove esigenze estetiche e sociali.
Per questo, un vero professionista non smette mai di aggiornarsi.

Stefano Anselmo lo ripete spesso:

“Il talento è nulla senza la disciplina. E la disciplina si coltiva ogni giorno.”

L’accademia non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza.
Dopo il diploma, ci sono master, workshop, collaborazioni e concorsi che permettono di crescere professionalmente e artisticamente.

Come capire se questa è la tua strada

Se ami il trucco, se ti emoziona vedere un volto trasformarsi, se sogni di lavorare nel mondo della moda, del cinema o dei social, allora questa è una strada che merita di essere esplorata.
Ma per capire qual è il percorso giusto per te, serve un confronto reale, personalizzato, con chi conosce il settore da dentro.

Un colloquio orientativo gratuito con un professionista del beauty può aiutarti a capire dove ti porterà la tua passione e quale corso può valorizzarla al meglio.

Diventare un make-up artist: il futuro nel beauty inizia da una scelta consapevole

Diventare make-up artist professionista non è un sogno riservato a pochi. È un percorso fatto di studio, dedizione, errori, curiosità e tanta pratica. E come ogni arte, ha bisogno di maestri veri, capaci di trasmettere esperienza e visione.

Come insegna Stefano Anselmo, il trucco non è solo bellezza: è educazione estetica, sensibilità e cultura. Chi sceglie di formarsi con serietà oggi, sarà il professionista che domani saprà fare la differenza.

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