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Make up teatrale: qual è la storia e i 9 prodotti da usare
Quando nasce il make up teatrale e come viene realizzato? Scopriamolo insieme
Il trucco o make up professionale nasce nel teatro. A causa dell’illuminazione e della distanza che divide gli attori dal pubblico, si è reso necessario accentuare i colori in modo da permettere agli spettatori di individuare e di distinguere più facilmente gli attori tra loro. Per mezzo del make up teatrale anche i ruoli diventano più definiti, ogni personaggio ha la sua “maschera” e così, per esigenze pratiche, in passato gli stessi attori divennero dei veri maestri del trucco (il mestiere del truccatore è relativamente recente).
Nel tempo sono state inventate tecniche nuove scoprendo materiali destinati prima ad altri usi, da utilizzare per mascherarsi. Sono stati soprattutto il teatro classico e le opere di musica lirica ad imporre delle “maschere” fisse (esempio i personaggi di Otello, Madama Butterfly, Aida, ecc), che gli attori ridisegnano sul viso basandosi su schemi ormai assimilati, divenuti abituali e che vengono riprodotti sul volto col trucco. I personaggi mitici e mitologici di certi balletti hanno dato libero sfogo alla fantasia dando vita a truccature veramente splendide e di effetto scenico spettacolare. Si tratta quasi sempre di ruoli astratti in cui il volto viene dipinto ad esempio in oro e verde o in turchese e rosso, completandolo spesso con l’applicazione di lustrini e di pietre preziose false in punti “strategici”, tanto da trasformare il volto in una maschera arcana vagamente simile a quelle del teatro asiatico.
Il segreto di queste truccature consiste nel ripassare certi punti del viso con delle linee nere che, attraverso una mimica facciale ben precisa, accentuano in modo sorprendente l’espressione che l’attore ha assunto in quel momento con un grosso vantaggio per l’interpretazione e la coreografia nel loro insieme.
Make up teatrale: ma la sua vera storia qual è?
Ce la racconta il Maestro Stefano Anselmo, appassionato ricercatore, make up artist di fama internazionale e fondatore della sua omonima accademia di make up a Milano.
Il teatro in Grecia: il duplice scopo dell’utilizzo delle maschere
Il teatro nasce ad Atene, nell’antica Grecia, intorno alla metà del VI secolo a.c. I primi spettacoli teatrali furono istituiti per l’esigenza di onorare il dio Dioniso.
Per i greci partecipare alla realizzazione di questi grandi spettacoli era un vanto, quindi era un ruolo molto ambito. L’ingresso era gratuito quindi aperto a tutti, un evento pubblico dove si andava a imparare, riflettere e provare grandi emozioni. Le rappresentazioni duravano quattro giorni, il pubblico infatti portava i viveri da casa.
Nei primi tre giorni venivano rappresentate tre tragedie, il quarto giorno invece una commedia.
Gli attori, solo uomini, indossavano delle maschere, che avevano solo due espressioni: triste per le tragedie e allegra per le commedie.
Queste maschere servivano sia per standardizzare uno stato d’animo e così semplificare la recitazione, ma facevano anche da amplificatori del suono quindi da veri e propri megafoni, in quanto la grande bocca presentava un foro che aumentava il volume della voce.
Il teatro a Roma: l’introduzione del mimo
In seguito il teatro fu rappresentato anche a Roma. Per i romani erano essenzialmente feste religiose in onore delle divinità o a volte venivano utilizzate per funerali e anniversari. Le ambientazioni teatrali erano tipicamente greche in quanto i romani presero spunto dalle loro rappresentazioni.
Si distinguevano infatti la tragedia e la commedia con l’aggiunta di un nuovo particolare personaggio molto utilizzato dai romani, il mimo. Il mimo ritraeva scene della vita quotidiana con personaggi fissi , il marito credulone e la moglie infedele per esempio. Lo scopo era quello di divertire e basta, spesso la comicità era rozza e sboccata. I mimi recitavano senza maschere e tra loro potevano esserci a volte anche delle donne. Gli attori delle tragedie e commedie romane erano uomini, solitamente schiavi. L’uso della maschera anche qui era d’obbligo nelle tragedie mentre nelle commedie dipendeva dalle esigenze, spesso veniva utilizzata per veloci cambiamenti di ruolo
nella stessa scena e dallo stesso attore. A differenza dei greci venivano utilizzate anche parrucche colorate, nere per i giovani, bianche per i vecchi e rosse per gli schiavi.
Il teatro nel Medioevo: dalle rappresentazioni nelle chiese all’ingresso dei giullari nelle piazze
Nel medioevo il teatro si spostò dai teatri e dalle piazze per iniziare nelle chiese, diventando delle vere e proprie rappresentazioni liturgiche, rappresentazioni sacre come le messe. Le chiese più tardi risultarono essere troppo piccole per raccogliere un numero di partecipanti sempre in continua crescita, quindi iniziarono a costruire dei piccoli palcoscenici vicino ad esse.
Ben presto quelle che erano nate come rappresentazioni liturgiche svolte in un luogo sacro si trasformarono in rappresentazioni di piazza profane; tutte le piazze vennero usate per veri e propri spettacoli arricchiti di botole, trabocchetti, gru e fumo finto. Infine nacquero le parate che con i loro possenti carri passavano per tutte le vie. Come figura importante e iconica del medioevo abbiamo senza dubbio il giullare, attore professionista che divertiva i passanti nelle vie ma anche durante feste private, matrimoni e veglie. Tra i giullari c’erano saltimbanchi, ballerini, indovini, trampolieri e acrobati.
Il teatro nel Rinascimento: l’età dell’oro
Il medioevo periodo di decadenza e di buio aprì le porte a quello che fu il grande periodo di rinascita conosciuto come l’età dell’oro.
Il rinascimento fu infatti per il teatro francese, italiano, inglese e spagnolo un ‘epoca di grandi cambiamenti. Un teatro più consapevole, un teatro di ricerca intellettuale. La riscoperta dei classici antichi e lo studio delle vecchie opere, incentivò la costruzione e l’allestimento di veri e propri teatri.
Il teatro nell’Illuminismo: il classico e il melodramma
Nel 600’ si consolidò il teatro classico, con l’avvento dell’illuminismo possiamo segnare il vero e proprio cambiamento per quanto riguarda il trucco e il teatro.
Si svilupparono nuove forme teatrali, la più importante oltre la commedia già utilizzata in antichità fu il melodramma. Il melodramma nasce in Italia a Firenze, e nasce dalla volontà di recuperare le vecchie tragedie greche il cui testo si credeva fosse un tempo cantato. Da qui nasce la prima vera forma lirica drammatica teatrale che divenne lo spettacolo di corte per eccellenza non solo in Italia ma in tutta Europa. Il melodramma era il succedersi di frequenti e veloci mutamenti di scena, per questo l’impiego di meccanismi e trucchi più complessi e ingegnosi resero il teatro più complesso ed elevato.
Nella seconda metà del 600 la tematica più frequente divenne la vita aristocratica e i suoi costumi.
La commedia invece venne rivoluzionata dalla presenza sempre più frequente di maschere tipiche di quel periodo, gli zanni, personaggi di origine demoniaca a cui seguirono maschere famose ancora adesso come Arlecchino, Pulcinella, Truffaldino e Pantalone.
Svelato ogni dettaglio della vera storia del trucco per il teatro, se vuoi consolidare il tuo bagaglio culturale per diventare un make-up artist completo e competitivo, è opportuno scegliere una formazione completa e dei corsi di make up adeguati e in linea con le richieste del mondo del lavoro.
Dopo la storia del make-up teatrale, non resta che scoprire insieme i 9 prodotti must have per un trucco teatrale professionale.
Quali sono i prodotti per un make-up teatrale? Ecco svelati i 9 più importanti!
I 9 prodotti fondamentali per realizzare un trucco teatrale professionale che non possono mancare nelle valigie trucco di un make up artist teatrale sono:
1. Il mastice
- materiale adesivo
- applicazione calotta
- protesi
- posticci
- applicazione parrucche
Viene utilizzato spesso in teatro e nel cinema, serve per attaccare posticci, applicazioni di calotte parziali e intere, protesi e anche per l’applicazione di determinate parrucche.
2. La cera per sopracciglia
- cancellazione delle sopracciglia
- nascondere tridimensionalità
- in seguito truccate
Viene utilizzata per nascondere le ciglia interamente o parzialmente, si distribuisce sulle sopracciglia tirandole per nasconderne la loro tridimensionalità, in seguito andranno truccate per nasconderne definitivamente il colore e così eliminarle. La cera viene anche utilizzata come collante per piccoli posticci o effetti estemporanei per effetti di barbe appena rasate o molto corte.
3. La cipria
- bianca e spessa (polvere libera)
- trasparente (compatta)
- colorate
- da applicare con piumino
Ci sono differenti tipi di cipria in commercio, nel teatro la cipria è molto spessa e di colorazione bianca per dare lucentezza e risaltare il trucco effettuato con il cerone, può essere anche trasparente o gialla per le diverse esigenze. In teatro si applica con il puff, picchiettandola sulla base per fissarla e uniformarla.
4. La cipria lucida
- corpo
- spugna umida
- diverse colorazioni
- effetti metallici
Utilizzata per il trucco del corpo, ne esistono infinite colorazioni, neutre o colorate. Viene applicata con una spugna picchiettandola oppure in teatro vengono utilizzati dei piccoli rulli per la stesura totale del corpo. La cipria liquida si asciuga molto velocemente e non ha bisogno di essere a sua volta fissata.
5. L’alcool isopropilico
- rimozione strati adesivi
- asciugatura della pelle
Viene utilizzato per rimuovere gli strati adesivi come il mastice, ma anche per asciugare la pelle prima dell’applicazione di protesi.
6. Gli aquacolor
- colori ad acqua
- cialde o tavolozze
- trucchi grafici
- piccoli particolari
In tavolozze o in cialde singole, sono colori ad acqua, si preleva il colore con un pennello intinto nell’acqua per attivarne il colore, controllando la dose d’acqua potremmo avere intensità di colore diverse in base alle necessità. Vengono utilizzati per trucchi grafici o per disegnare piccoli particolari ornamentali.
7. I supracolor
- colori grassi
- sfumature
- cialde o tavolozze
Sono uguali agli aquacolor cambiano solo la loro formulazione che anziché essere a base d’acqua sono composti da oli e grassi quindi avremo una cialda più densa e cremosa particolarmente adeguata per sfumature.
8. I pan stick
- base teatrale
- incarnati chiari
- incarnati scuri
- colorati
- grassi
Stick cremosi chiamati anche comunemente ceroni, essi vengono utilizzati per la base degli attori in teatro, vanno da una colorazione bianca classica per passare a colorazioni neutre color carne fino ad arrivare ai marroni e infine ai neri. Sono prodotti estremamente oleosi che lasciano alla pelle una sensazione di spessore che si percepisce visivamente per questo vengono utilizzati soprattutto in teatro. Se fissati con la cipria la loro coprenza e la loro tenuta è ottimale.
9. I pancake
- a base d’acqua
- uniforme
- spugnetta umida
- non va fissato
Fondotinta che si utilizza con l’acqua si applica con una spugnetta umida, a differenza dello stick non ha bisogno di essere fissato e non è a base oleosa, la sua asciugatura è rapida è ha un aspetto più uniforme dopo la sua stesura, sono di diverse colorazioni.
Se il mondo del teatro e del make up teatrale ti appassiona e vuoi approfondire di più, leggi questi due manuali disponibili online che raccontano la storia del trucco e dei cosmetici dall’antichità ai giorni nostri.